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INTRODUZIONE
I fasmidi sono insetti molto particolari per le loro forme simili a foglie e rametti.
FILOSOFIA D'ALLEVAMENTO
I fasmidi, raggiungendo dimensioni spesso ragguardevoli, hanno bisogno di ampi contenitori, neanche per il trasporto devono essere messi in contenitori troppo stretti. La muta è infatti molto delicata in questi insetti, sopratutto per quelli più filiformi.
ALLEVAMENTO GENERALE
I fasmidi sono insetti erbivori che nel loro ambiente naturale mangiano varie specie di piante. In allevaemento queste ultime sono spesso sostituite dal comune rovo (Rubus sp.) mentre alcune specie restano molto fedeli alla loro pianta originaria (Ad esempio O. peruana si nutre esclusivamente di felci).
Le piante, o vengono piantate nel terreno, oppure si tagliano dei rami e si mettono in un contenitore ripieno d'acqua che verrà poi posto nel contenitore d'allevamento.
Come potrete vedere nelle schede singole, i fasmidi hanno particolari esigenze per la temperatura e l'umidità (Ad esempio O.peruana soccombe ad alte temperature, e Phyllium sp. ha bisogno di costante umidità). A differenza della specie si dovrà quindi utilizzare un contenitore diverso.
Le neanidi hanno solitamente bisogno di umidificazioni più frequenti rispetto agli adulti, sopratutto nel periodo di premuta. Certi fasmidi, come Pharnacia sp. o Eurycnema goliath, servono terrari molto grandi, minimo un metro per garantire la muta gli esemplari.
Le uova possono essere lasciate cadere per terra, appiccicate alle foglie o deposte nel terreno, io, dopo la deposizione, sposto le uova in un incubatrice. L'incubazione varia da specie e a specie, ma solitamente utilizzo un contenitore con dentro della sabbia mista a torba più o meno umida.
Certe specie di fasmidi sono molto aggressive (Eurycantha calcarata e Extatosoma tiaratum hanno ad esempio spine nei femori posteriori) o producono veleno o sostanze irritanti, io consiglio l'utilizzo di guanti per le specie più pericolose (Ovviamente procurano banni lievissimi, come leggere irritazioni o leggere ferite).
Le schede delle singole specie sono nell'apposita sezione.
Marco Villani