Scheda d'allevamento Potosia e Cetonia (specie italiane)
Classificazione:
Ordine:
Coleoptera
Famiglia:
Scarabaeidae
Sottofamiglia:
Cetoniinae
Tribù:
Cetoniini
Genere:
Potosia e Cetonia
Specie:
Cetonia:
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C. aurata
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C. aurata pisana
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C. aurata sicula
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C. carthami
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C. carthami carthami
Potosia:
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P. angustata
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P. affinis
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P. cuprea
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P. cuprea brancoi
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P. cuprea cuprea
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P. cuprea incerta
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P. cuprea metallica
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P. morio
Descrizione:
In Potosia, i due sessi sono esternamente pressoché identici, riconoscerli è impossibile con esemplari vivi dato che l'umico modo sarebbe estrarre i genitali. Certi esperti riescono invece a riconoscere i sessi osservando lo scutello.
Le specie del genere Cetonia sono di facile determinazione maschio-femmina. Il maschio presenta un solco longitudinale sull'addome, ben visibile anche ad occhio nudo.
La colorazione di base in entrambi i generi hanno un colore di base dorato e molto brillante, il ché rende questi insetti dei veri e propri gioielli. La colorazione più comune è il verde con sfumature d'oro molto lucido, ma esistono esemplari blu, oro, rossi, neri e vino. Il cetonia, sulle elitre sono presenti delle striscioline bianche molto sottili, il ché è frequente anche in P. cuprea metallica. Il ventre di Potosia è spesso di colore violaceo, il ché le contraddistingue da Cetonia e Cetonischema che lo hanno tipicamente della stessa tinta della visone superiore.
Le dimensioni di Potosia vanno da 15 mm a 32 mm negli esemplari più grandi, mentre in Cetonia le dimensioni sono assai più ridotte: 10 mm-25 mm.
Gli arti presentano unghie ricurve e femori polidentati che castrano i fiori di cui si nutrono abitualmente, ossia rose e biancospini principalmente. Le antenne sono formate da tante lamelle, da cui deriva il nome del sottordine "lamellicorni".
Distribuzione e habitat:
Sono insetti ampiamente distribuiti in Europa e Africa, sino all'Asia. Abitano persino le città, ovunque ci siano i fiori favoriti, ossia quelli che contengono molte sostanza nutritive. Talvolta Potosa attacca gli alberi da frutto, divorando mele e pere mature, o la frutta caduta a terra. le larve si sviluppano sopratutto nei boschi, mangiando gli alberi marci e il sottobosco umido e ricco di sostanze nutritive. Gli adulti sfarfallati, escono, dal bosco nel quale si sono sviluppate nello stadio larvale, per arrivare a aree fiorite per cibarsi. Talvolta si rinvengono le larve nei vasi per piante, intente a cibarsi di radici e foglie cadute nella terra.
Allevamento:
Si tratta di insetti relativamente facili da allevare in quanto Italiani e abituati alle condizione climatiche della nostra penisola.
Gli adulti possono essere allevati in grandi comunità, le femmine hanno bisogno di 15-20 cm per poter deporre, le uova sono piccole, ma ben visibili, queste sono deposte in fondo al substrato. Le larve possono essere tenute insieme senza aggiungere frutta o verdura al substrato dato che i casi di cannibalismo si riservano ad esemplari feriti. Le larve impiegano 9 a diventare adulte, verso dicembre gennaio ci saranno i primi impupamenti, questi avvengono in robuste celle terrose costruite con escrementi e terra. Nel giro di 3-4 settimane l'adulto nasce, ma uscirà dalla cella solo a primavera inoltrata (tipicamente in aprile). Potosia talvolta prolunga il ciclo a due anni, il ché genera adulti di grosse dimensioni, talvolta sopra i 3 cm!
Gli adulti possono essere nutriti con jelly, Banane, Spicchi de mela, Kiwi e Pera, sempre da evitare i frutti troppo acquosi, come le angurie.
Il substrato, come in tutti i cetoniini, va cambiato molto spesso perché anche questa specie è un'avida consumatrice di materiale vegetale putrescente.
Con questi coleotteri il legno marcio può essere ridotto al substrato e sostituito con altro fogliame di latifoglia secco e sbriciolato, oppure piccole radici.
Note:
Lo scarso spazio da occupare per l'allevamento, la dieta semplice delle larve e la temperatura che può essere anche abbastanza bassa per insetti europei, rende questi insetti ottimi per i principianti che volessero iniziare ad allevare coleotteri cetoniinae.
La colorazione varia in base all'umidità e alla temperatura del substrato.
[Modificato da Ocram98 21/02/2013 18:30]
Marco Villani